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La Balma del Messere

Frazione Cantarana - Ormea

Descrizione

La Balma del Messere o Grotta dei Saraceni è una caverna naturale ai piedi di una parete rocciosa situata di fronte alla frazione di Cantarana nel comune di Ormea. La grotta è una delle più belle testimonianze di cavità murate di tutto l'arco alpino.

La tradizione fa risalire la fortificazione al periodo dei Saraceni e infatti viene anche chiamata Grotta dei Saraceni.


Qualche storico ha legato il nome Balma del Messere alla leggendaria vicenda di Aleramo e Adelasia che potrebbero averla usata come rifugio durante la fuga dalle ire dell'imperatore Ottone.


Si racconta anche che il poeta inglese Byron, durante le sue peregrinazioni in Italia, sia entrato nella caverna ed abbia inciso due versi su di una pietra, di cui oggi non rimane traccia.

In passato probabile base di appoggio per le bande di predoni saracene che hanno infestato la valle per circa un secolo, la "Balma del Messere" è una grossa cavità naturale, chiusa da un enorme muro in pietra.

La val Tanaro, come la Liguria e il Sud del Piemonte, fu teatro delle incursioni saracene del X sec. La tradizione orale, i resti di costruzioni dell'epoca e i vocaboli rimasti nel dialetto ormeasco ne sono la testimonianza. Arrivarono nella valle probabilmente dal colle di Nava provenendo dalla Liguria, dove avevano distrutto nel 935 Castelvecchio, nei pressi di Imperia, o dalla val Roia, attraverso il colle dei Signori.


Nella vallata sostarono per parecchio tempo anche perché era un buon luogo di partenza per le scorrerie nella ricca pianura piemontese. Si trovarono così bene che costruirono un Frassineto (luogo fortificato) utilizzando una caverna naturale: la Grotta dei Saraceni o Balma del Messere nei pressi di Ormea.

Percorso

Dalla pista ciclabile, a un centinaio di metri dal ponte della strada provinciale Cantarana – Caprauna, si svolta a sinistra su di un sentiero in salita (palo). Al primo bivio occorre svoltare a destra e si raggiunge un palo della linea elettrica proveniente dalla Francia, oltrepassato il quale e rientrati nel bosco si svolta a sinistra in salita (palo). Il sentiero adesso si fa più impegnativo ma in pochi minuti, evitando il sentiero che sulla destra si inoltra nell’orrido del Rio Pendagli, si raggiugne la Balma del Messere.
L'escursione termina ripercorrendo a ritroso il sentiero fino alla pista ciclabile oppure, sempre a ritroso, al primo bivio si prosegue diritti. Qui si percorre il tracciato che costeggia l'Orrido di Prale (Rio Pendagli) fino a sbucare in frazione Licatti. Al secondo gruppo di case si imbocca la vecchia sterrata che porta in salita alla frazione Bavi per poi addolcirsi e proseguire con vista sulla valle. Dopo una discesa tra castagni e attraversato il Rio dei Bossi si giunge prima all'omonima frazione per poi, su asfalto, arrivare a Campo Comune e poi a Bossieta e da qui per il vecchio tratturo fino ad Ormea.