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Parrocchia di San Martino Vescovo

Via Roma, 147 - Ormea

Parrocchia di San Martino Vescovo

La Chiesa Parrocchiale di Ormea, la cui costruzione risale al 1300, è dedicata a San Martino Vescovo, patrono della città. Architettonicamente la sua struttura e assai semplice: all'interno le tre navate sono corredate da robusti pilastri. Degno di nota e il monumentale altare maggiore, costruito in marmo pregiato, come il pulpito, capolavoro del sec XVIII (che porta in un bellissimo bassorilievo la predicazione di S. Domenico). Vi sono 9 altari laterali, alcuni in marmo pregiato: da sinistra entrando possiamo ammirare gli altari di S. Eligio, di S. Antonio, di S. Cecilia, della Madonna del Rosario; verso destra invece, di S. Giuseppe e di S. Carlo. In ultimo citiamo l’altare del suffragio, con una bella tela del Moncalvo, rappresentante la Crocefissione. Inoltre, in un’urna che si trova sull'altare di S. Giuseppe, si conservano parte delle ossa del martire S. Faustino, dono del papa Benedetto XIV al Marchese Ferrero, che a sua volta ne fece omaggio alla chiesa. Ultimamente é stato messo in luce sopra il fonte battesimale, un affresco che porta la data dell’11 novembre 1397: esso rappresenta alcuni fatti della vita del Vescovo San Martino e il Cristo Pantocratore. Degno di nota e pure l’organo costruito nel 1898. Nel tiburio ottagonale sopra l’Altare Maggiore vi sono inoltre affreschi rappresentanti i quattro Evangelisti. La facciata è meno antica; recentemente è stata oggetto di studi, che hanno permesso di portare alla luce l’antica porta di accesso alla città, che era circondata da mura. Sovrastante la facciata eil campanile , una massiccia costruzione in stile romanico risalente al secolo X; in principio fungeva da torre posta a difesa della via che dal Piemonte conduce al Genovesato.
La primitiva Chiesa Parrocchiale fu probabilmente eretta nel quarto secolo, e dedicata a San Martino; era retta dai monaci benedettini. Verso il 1300, essendosi ingrandito il centro abitate, si avverti la necessita di una nuova chiesa, atta a soddisfare i crescenti bisogni della popolazione. Tale costruzione venne ultimata verso la meta del *400 e ricevette la consacrazione nel 1490 da monsignor Andrea Novelli, Vescovo di Alba. In essa mancavano probabilmente il coro e le due cappelle laterali, mentre l’altare maggiore guardava verso il colle di San Mauro. Nel 1602 Francesco Basso ebbe il compito di occuparsi dell’amministrazione della Parrocchia, e setto la sua direzione si iniziarono lavori di ampliamento e ristrutturazione della chiesa, che terminarono nel 1630; la costruzione poté essere ampliata del coro e delle tre cappelle superiori, consacrate dall’allora Vescovo di Alba mons. Gandolfo. Nel 1630 fu eretta in Collegiata, in origine formata da undici canonici. Quando la Diocesi di Alba, nel 1805, fu soppressa, la collegiata di Ormea venne posta sotto l’autorità del Vescovo di Mondovì, a cui appartiene tuttora. Nei tempi passati i defunti erano sepolti in tombe scavato sotto il pavimento della Chiesa, oppure nel terreno ad essa attiguo; questo cimitero, costruito nel 1738, fu utilizzato fino al 1843, data in cui si decise di realizzarne un altro. Accanto alla porta laterale della Chiesa, sotto il porticato, vi è una bella Grotta di Lourdes, costruita nel 1910 con stalattiti e stalagmiti naturali, prelevate con regolare autorizzazione e a regola d’arte dalla Grotta dei Grai. Di grande valore artistico è l’organo della Chiesa Parrocchiale, costruito nel 1898.